SONO IN PACE CON ME STESSO?

Molte volte siamo presi da un gran lavoro e senza avvedersene uno finisce con il sentirsi itinerante per il suo gran da fare, per le sue opere, per le sue pratiche e non abbastanza per quello che Dio vuole da lui.
La conversione deve sempre giungere a ribaltare questa impostazione del nostro procedere: è Dio che viene, è Dio che ama, è Dio che opera nell’uomo.
Ci vuole un po’ di silenzio, un po’ di deserto, perché uno riprenda la sua docilità di cuore ed impari un nuovo modo di essere raggiunto e modellato da Dio in semplicità di cuore.
Il Signore ama ancora di più quei timidi e semplici di cuore”. Non c’è da stupirsi di sapere che il mondo è popolato di persone che sono così in famigliarità con Dio.
Basta un raggio di luce, di sole anche fugace, che venga ad offrire un po’ di tepore che questa docilità e semplicità di cuore divengano concrete.
E modellare chi si dispone ad un sì fatto lavoro è l’opera di Dio, che dispensa i doni di natura e di grazia creando meraviglia nel mondo.
Che cosa non vorremmo conoscere in alcuni momenti difficili o meno della nostra vita: quanti “perché” e quanti “perché mai?”.
A tutto questo c’è la concretezza di vita nel mondo, e la risposta di Dio giunge attraverso la realtà: le giornate che si rinnovano, le stagioni, le persone.
Essendo Egli il tutto, il tutto che si dona, si annunzia con il tutto, che è vita concreta e si realizza intorno a noi.
In questo troviamo la bontà divina, la Sua posizione di amore. È Lui che per primo ama noi, che è pronto a perdonarci, a farci importanti.
Non apre le porte a Cristo chi ha un’immagine di sé antecedente a quella che Gesù gli offre e la difende nei Suoi confronti.
Apre invece le porte a Cristo chi si mette nella Sua posizione, impara ad amarlo e ad amare con Lui ed in Lui ogni altro uomo che si mette nel suo atteggiamento, cioè di perdonare e fare pace.
È opportuno per tutti noi riflettere, cercare nel fondo del nostro cuore se tutto è limpido e chiaro, se questo amore e perdono si riflettono nella coscienza.

Sono in pace con me stesso e con gli altri ?“

È questa la domanda che dobbiamo porci.