PERCHE’ SONO COSI’ PROVATO?

Riuniti per il consueto incontro, con volontà e fede si cerca di proseguire nel bene, per dare ai fratelli quanto altri hanno dato a noi.  Molte volte ci troviamo dinanzi a persone con situazioni famigliari o individuali che ci lasciano perplessi. Ci viene di istinto di alzare gli occhi verso l’alto, quasi a dire: Signore perché… o molto spesso ci sentiamo dire “perché sono così provato?”

Molte volte nella vita, per debolezza, per desiderio, siamo portati a sconfinare, a camminare oltre il lecito… chi per provare, chi per volere un qualcosa di diverso; è lì che osa… osa compiere un piccolo passo che porta fuori dal recinto, in un altro modo di vita. Da questo piccolo passo, vista la facilità di ingresso, se ne compiono altri, altri che ti danno un sapore diverso della vita e quindi il camminare oltre il confine è così spedito che non dà tregua.

A tutto questo è la parola di amicizia l’unico rimedio… il sentirci fratelli, amare, penetrare nei loro problemi è quanto solleva e pone equilibrio. Con tanto affetto possiamo dir loro: non c’è bufera che possa davvero demolirvi…

Anche se la sventura del male, della droga ha cominciato a corrodervi… non c’è da smettere di sperare. E’ inutile star lì a misurare le responsabilità o chiedersi con amarezza sempre sfibrante: “ma perché è toccato proprio a me? Perché sono nato in quella famiglia sfasciata? Perché ho fatto quel primo passo suicida?”

Si, il fulmine è passato, ti ha ferito, ma non è la fine. Accanto a te ci sono tante vite che inneggiano festanti… ti danno la mano. C’è pure chi decisamente viene a te, recide i segni del male perché meglio possa curarti la tua parte migliore… e così indurti a sperare. Anche tu sei come quel prato colpito dal fulmine che tutto ha bruciato, anche in lui pian piano rigenera la vita, germoglia l’erba e poi i fiori… è la speranza. Quello che sta sviluppandosi nasconderà quel prato prima bruciato dal fulmine, tanto che più nessuno lo vedrà. Anche per te sarà un ricordo passato, forse non ti avventurerai verso le alte cime e questo ti permetterà, inizialmente, di essere al sicuro e difeso dalle bufere. Del resto tutti concorreranno a che la tua vita sia al sicuro e più ancora felice nella fede.

E’ questo il nostro augurio di fratelli itineranti… e insieme con te vogliamo rivolgere una supplica al Signore perché mai più il fulmine possa coglierti o cadere nella tua famiglia dove finalmente, attraverso l’amore, è tornata la pace.

ORA DOMANDIAMOCI

Hai mai avuto esperienze dolorose che sembravano spegnere la tua speranza?

Hai mai provato il balsamo di un aiuto fraterno che ti ha fatto risorgere?