LAVORARE PER DIO

Carissimi,

siamo qui riuniti per il consueto appuntamento.

In questa riunione spirituale proseguiamo nel bene, dando quanto più possibile delle nostre azioni a conferma della volontà e della fede. Aiutiamo quanti ci accostano onde tutti possano trovare il giusto equilibrio nelle opere e nelle azioni, stabilità nella fede e soprattutto desiderio nella volontà di servire l’ONNIPOTENTE, GESU’, la VERGINE SANTA ed implorare per ogni anima peccatrice su questa valle di prova il perdono e la misericordia.

Uniamoci nelle opere di fede, uniamoci nelle opere di misericordia, nella carità, nell’amore; cerchiamo di dare, ed in questo dare l’attestato e la testimonianza di fede deve imperare al di sopra di ogni cosa per rendere quanto riceviamo, quanto sentiamo e quanto vediamo con la nostra coscienza su questa terra.

Riportiamo il nostro pensiero ai primi cristiani, quando, guidati dagli apostoli, ricevevano le loro epistole. Quelle parole erano linfa, vita, calore per ogni anima. Il diacono che leggeva quanto era stato inviato, pendeva dalle labbra dei presenti che seguivano con mormorio sommesso le parole dell’epistola inviata dagli apostoli.

Questo è il quadro che dobbiamo figurare nella nostra mente e meditare con tutte le nostre forze.

Non paragonare quanto nell’esortazione troviamo, sentiamo,ma nello spirito di servire il SIGNORE dobbiamo appunto attingere il bene ovunque questo si trovi; da qualunque parte questo provenga dobbiamo attingere il bene, renderlo, attraverso l’azione pratica, parte integrante della nostra vita e proseguire così, guardando il fratello con amore, servendoci di lui per aiutare il prossimo, soccorrere il medesimo poiché parte del prossimo.

Quindi la nostra vita sta nelle opere di fede, di misericordia; con lo spirito di umiltà, di carità e d’amore dobbiamo dare e lavorare nel nome del SIGNORE, per il trionfo della fede, per il bene dell’umanità tutta.

Con questo spirito, fratelli e sorelle, dobbiamo essere uniti; allontanare da noi ogni bega, ogni affanno, ogni contrarietà e mantenere presente che è per la fede, per le nostre anime, per il compito che ci siamo assunti che dobbiamo allontanare ogni egoismo.

Ogni contrarietà, ogni dissidio dev’essere conciliato secondo la fede ed il temperamento cristiano, anche se nella volontà, nel nostro personalismo, siamo feriti, dobbiamo abbandonare l’IO, perseverare nel bene e con umiltà abbracciare la contrarietà sorta, la contrarietà che, in modo crudo, ci è stata posta davanti, e proseguire nella fede guardando verso GESU’ CROCIFISSO quale esempio sublime.

Dobbiamo proseguire allontanando da noi ogni ostacolo che ci può freddare nella fede, nel calore di amore, nella carità, nel perseverare a compimento delle opere di misericordia.

Meditiamo quanto è racchiuso in questa esortazione! Facciamone tesoro e così, uniti e compatti nell’amore fraterno, con spirito cristiano, proseguiamo nel bene per la vita eterna.