L’AMORE FRATERNO

Carissimi,

siamo qui riuniti per il consueto appuntamento settimanale.

In armonia proseguiamo nella vita spirituale secondo i principi, secondo gli insegnamenti, secondo quanto è stato vagliato; secondo quindi il programma di azione, dobbiamo, nella nostra unione, nella nostra compattezza, formulare quegli auspici che vertono al giusto conseguimento, al raggiungimento di quelle posizioni stabilite, tracciate.

È nell’amore fraterno che possiamo proseguire compatti, senza tema d’intralci; è nella carità verso il prossimo che possiamo compiere le nostre azioni di bene, a buon profitto per tutti, su questa valle di prova; quindi doniamo con amore, con umiltà, con quella sincerità spirituale che dà gioia al cuore; doniamo ai sofferenti, ai bisognosi.

Doniamo in modo da poter dare quanto necessita agli altri e supplire così le altrui deficienze con la nostra buona volontà nella dimostrazione pratica dell’azione, della parola, dell’aiuto morale che solleva e riempie quei vuoti che vengono a formarsi nel prossimo che accostiamo, perché vengono trascinati dal mondo, dalla cupidigia, dall’ingordigia, da quella estrosità che fa correre dietro alle azioni mondane, alle cose del mondo, facendo perdere il giusto lume della fede, il senso di equilibrio o di stabilità morale e cristiana e quindi l’allontanamento da quella linea che consente e permette ad ogni singola anima cosciente di potersi mantenere nel giusto, nella verità, nella pienezza della responsabilità per le proprie azioni.

In tutto questo è il nostro lavoro, il nostro compito, la nostra azione!

Tutto quanto descritto racchiude in modo perfetto ed equilibrato il giusto apporto che possiamo e potremo portare a quanti ci circondano, o accostiamo, dove quotidianamente possiamo arrivare.

Quindi questo ci pone in quella particolare condizione di lavorare, di doverci inserire laddove necessita per dare il giusto apporto nell’equilibrio sopra descritto, in tutte quante le altre manchevolezze che costituiscono la deficienza morale, spirituale in quanti nel mondo trascorrono, come noi, la prova.

Poniamo un modesto pensiero in cuor nostro ringraziando l’ALTISSIMO e la Vergine Immacolata per quanto sentiamo nel cuore, nella fede, nella rettitudine, nella moralità.

Possiamo ben dirci fortunati di quanto – questo tesoro che sentiamo in noi – ci permette, ci consente di elargire secondo la nostra umile discrezione, nel migliore dei modi, in affinità alle Leggi, ai Comandamenti, ai principi della Chiesa, permettendoci così di proseguire nel giusto senso morale con equilibrio.

Ringraziamo di questo la Vergine Immacolata ed imploriamo costantemente nella preghiera la Sua Materna Protezione onde mantenga le nostre anime, le nostre coscienze, i nostri cuori, il nostro intelletto così com’è oggi, nella piena conoscenza del bene e del male, onde saper sempre scegliere nel nostro cammino secondo la Legge, la fede, la guida della Chiesa.

Non dimentichiamo nelle nostre preghiere coloro che non mantengono né conoscono la Luce.

È per queste anime, per questi fratelli che dobbiamo continuamente pregare e lavorare per far sì che la Vigna del Signore, nella sua immensità, raccolga quante più anime è possibile, onde tutti possano vivere nella cristiana fede, in armonia con la coscienza, sentendo quella pace, quella serenità, quella felicità che l’azione retta, l’azione sana, l’opera di bene, racchiude in sé.