DIO AL CENTRO DELLA VITA

Nel corso della nostra giornata siamo presi dalle tante cose da fare e trascuriamo il senso profondo del nostro essere e agire. Anche nei confronti di Dio ci comportiamo allo stesso modo: ci illudiamo che quante più cose facciamo, quante più preghiere diciamo, quante più pratiche religiose seguiamo, tanto più siamo a Lui accetti. Dovremmo fermarci a riflettere e operare una vera conversione: non siamo noi a prendere l’iniziativa, ma è Dio che viene, è Dio che ama, è Dio che opera in noi. Ci vuole un po’ di silenzio, un po’ di deserto per recuperare la docilità del cuore in modo da essere raggiunti e modellati da Dio .

“Entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”

(Mt. 6,9)

Basta la nostra docilità perché Dio possa dispensare in noi i doni di natura e di grazia, creando nel mondo meravigliosi frutti d’amore. Apre le porta a Cristo chi non è succube del pregiudizio, ma chi si mette dalla sua parte, chi sa perdonare e fare pace, chi impara ad amarlo e ad amare con Lui ed in Lui ogni altro uomo. Dobbiamo perciò continuamente vedere nel nostro cuore se tutto è limpido e chiaro, se l’amore e il perdono si riflettono nella nostra coscienza.

In questo modo ci rendiamo disponibili a Dio, consapevoli che è Lui per primo ama noi, che è pronto a perdonarci, a farci importanti.