ANDARE INCONTRO AGLI ALTRI

Spesso nella nostra esperienza e nelle nostre riflessioni emerge quanto sia importante familiarizzare con altri nei nostri rapporti e contatti giornalieri.

Questo rendersi disponibili in modo disinteressato dà risalto all’azione di aiuto che si porge, fa riflettere e toglie quella freddezza o timore che purtroppo si trovano e si propagano come macchia d’olio ovunque: nelle persone, nelle famiglie, anche nelle comunità. Inoltre è posto in risalto quanto, anziché “attendere”, si rende necessario “andare” incontro agli altri.

Quest’azione o attività ci porta a dover programmare per rispondere in modo coerente all’efficienza del carisma di penetrazione capillare che è fondamentale nella nostra comunità.

Tutto questo ci dà quasi una certezza di essere nel giusto, ma è così? C’è una sapienza che viene dal cielo che potremmo chiamare “sapienza di discernimento”. Infatti, chiamati a vivere la realtà del momento e a lasciarci compenetrare da ciò che è attuale, dobbiamo dare un senso sempre rinnovato, sempre più penetrante alla realtà in sviluppo.

Dio non ha solo parlato nel passato, né chiama noi a vivere nel mondo attuale solo riversando su di esso le preghiere, preghiere di sempre, ma ci spinge a scorgere in tutto i suoi passi cioè il suo venire e chi ha esperienza di penetrazione nei fatti conosce lo stile di Dio per chi si pone in cammino con Dio, diviene quasi un imperativo accogliere la sapienza che viene dal cielo acquistando lo spirito di discernimento.

Per questo è fatto cenno alla sapienza di discernimento; non è tanto in questione il discernere tra il bene e il male, ma tra i richiami interiori di Dio e quelli di altre fonti. Il Dio che viene a farsi compagno di viaggio e operatore con noi, non è solo sollecitato affinché facciamo tutto perfettamente, ma che facciamo crescere la creazione nella direzione del Suo disegno unitario universale.

Per questo Egli ci può spingere a cose nuove invitandoci a seguire i Suoi passi e dobbiamo quindi evitare di essere persone stagnanti, anche se volenterose nei propri doveri. Egli aspira a farci crescere nell’alleanza d’amore personale con Lui, per questo ci vuole in piedi, con gli occhi sulla Sua persona, su quell’amore unico che va rivelandoci.

Perciò Egli, con il Suo Spirito, ci educa al discernimento dei passi di Dio e nella nostra vita vuole un analogo proseguire verso gli altri.

ORA DOMANDIAMOCI

1- Sono capace di donarmi senza interesse alcuno nella gratuità?

2- Quando ho riconosciuto Dio nei fatti della mia vita? Quali ?

3- Chiediamo mai a Dio il dono del discernimento per essere più capaci di donarci ai fratelli ?

4- Il cammino di comunità, cosa ha cambiato nel tuo modo di vedere ed affrontare le situazioni?